venerdì 6 giugno 2008

Semplice introduzione.

Bene, eccoci qui. Ad un giorno dalla nascita del blog.
Prima d'iniziare a pubblicare qualche dritta per gli aspiranti attori vorrei chiarire in maniera decente lo scopo che mi sono prefissato fondando questo blog.
Chiariamo subito che recitare è un'arte, ma non è alla portata di tutti. C'è chi ha talento e chi no. C'è chi può arrivare ad un certo livello, e chi, invece, deve accontentarsi di qualcosa di più modesto.
Recitare davanti ad un pubblico numeroso, superando le proprie paure e i complessi iniziali è un grande passo avanti. Ricevere gli applausi, poi, è una delle cose più gratificanti di questo mondo.
Per questo, anche se non si recita ad alti livelli, frequentare un corso teatrale e mettere in pratica, alla fine, tutto ciò che si ha imparato e ottenendo anche un risultato solo modesto può rivelarsi ugualmente gratificante che recitare in un grande teatro con una nota compagnia teatrale.
So che un corso online non può essere molto utile per un attore dilettante: egli deve prima ascoltare l'interpretazione vocale del maestro, il modo in cui va dosata la voce, le pause, gli eventuali gesti che si devono compiere e la dizione.





















Nella foto: Davide Sbrogiò, quel simpaticone del mio maestro! Ha debuttato, come coreuta e secondo messaggero, al teatro greco di Siracusa negli “Acarnesi” di Aristofane per la regia di Egisto Marcucci.

Tuttavia sono convinto che qualche consiglio può far comodo a chiunque. Sono rimasto sorpreso nello scoprire, infatti, che non sono pochi coloro che sin da giovani si cimentano in questi bellissimi corsi teatrali. Molti ragazzi sono incoraggiati dalla famiglia a prendere la strada della carriera teatrale, perché i loro genitori ritengono che essa possa aiutarli ad affrontare la timidezza.
Anche io prima di darmi al teatro ero molto timido, ora, però, non mi riconosco neanche! Esco fuori. Ho un sacco di amici e sono molto più sicuro di me. Per questo voglio incoraggiare i ragazzini più timidi a fare teatro, perché è un'esperienza di incalcolabile valore e merita di essere vissuta.

Spesso la timidezza mina le nostre capacità e ci lascia cupi e taciturni, impedendoci di tirare fuori il meglio di noi. Bisogna affrontarla, invece. Urlate quando recitate in un teatro! Urlate! Urlate perché tutti possano setirvi!
Se state interpretando la parte di Romeo in una scena del famosissimo dramma di Shakespeare, non dovete sembrare annoiati! Dovete pendere dalle labbra della vostra Giulietta, dovete dare al pubblico - e soprattutto a voi stessi - l'impressione di amarla veramente. E urlate! Che siate microfonati o meno, urlate! E fate sentire la passione e l'amore che ardono nella vostra voce.



















William Shakespeare. Nato nell'aprile del 1564. Per chi non lo sapesse; è autore di ben 154 sonetti e diversi poemi. Ci ha lasciato il 23 aprile del 1616.

Cosa guardare in uno spettaccolo teatrale e cosa scrivere in un'eventuale recensione.

Per recensire uno spettaccolo non basta soffermarsi esclusivamente sulla bravura degli attori, ma sulle entrate, gli effetti sonori ecc. Vediamo questa scaletta fornitami dal critico Paolo Randazzo.

Le cinque "W" sono fondamentali per osservare uno spettacolo da ogni punto di vista:

- What? Che cosa? Uno spettacolo di prosa, un musical, un monologo, una lettura e altro.
- Where? Dove? Un teatro, un luogo all'aperto, una strada, una sala.
- When? Quando?
- Who? Chi? Una compagnia, un regidsta, una produzione.
- Why? Perché? Occasione (rassegna, stagione, Festival).

Teniamo conto anche del testo.

Testo. Integrale? Autore? Adattamento? Traduzione? La storia (se c'è una storia)? Lavoro di drammaturgia? In che lingua? Lavoro di regia? Scrittura scenica? Tradizione del testo e della messinscena di quel testo?

Ed ancora:

- Scenografia.
- Gestione dello spazio scenisco e oggetti di scena.
- Luci e ombre.
- Musiche, suoni, rumore.
- Costumi.
- Tempi e ritmi teatrali.
- Attori
(genere di recitazione, caratterizzazione dei personaggi, interpretazione dei ruoli).
- Movimenti ed eventuali coreografie.
- Comunicazione col pubblico ed effetti su di esso.

- Senso estetico complessivo dello spettacolo (necessità artistica).
- Valutazione personale.

Evidentemente non c'è un ordine predefinito per questi elementi che ogni critico può utilizzare e dosare liberamente. Però, è bene che alle prime cinque domande si risponda all'inizio della propria recensione.

Questo è tutto, per ora. Spero di essere stato abbastanza chiaro sullo scopo di questo blog. Alla prossima puntata! Si parte con la cura della dizione e qualche esercizio utile per alzare la voce!

4 commenti:

Federico Russo "Taotor" ha detto...

A me al teatro piace andarci per assistere, più che per recitare... XD
Ma è comunque un argomento interessante. Effettivamente, non si vedono molti amanti del teatro, in giro.
Ho studiato Shakespeare, Aristofane e tutta quella robaccia, quindi l'argomento mi piace. :D Al prossimo articolo! ;)

Lo Sparviero ha detto...

In un certo senso ti posso capire.
Anche quando faccio una semplice prova al teatro mi assale un calore pazzesco, quasi angosciante. Manco a dirlo, sudo da tutte le parti del corpo, anche dove non batte il sole XD.
Però, a mio parere, come ho già detto, quando il pubblico ti applaude e, magari, urla il tuo nome, ti senti come un DIO!
Grazie di aver commentato ;)!
Avrò modo di parlare anche della "robaccia" visto che è fondamentale.
Torna presto a visitarmi :D!

alladr ha detto...

anche a me piace il teatro, come spettatore (diciamo che non mi interessa sentirmi un dio in un certo modo o per certe cause, ma non è una questione di timidezza). ma sono curioso, aspetto, quindi, e ti leggo nel frattempo.

Lo Sparviero ha detto...

Alladr: Però è bello essere acclamati dal pubblico o essere incoraggiati. Certo, per intraprendere la carriera teatrale non basta saper vincere la timidezza, bisogna avere anche buona memoria: ho fatto il mio primo saggio teatrale a 14 anni e c'era la parte di Romeo e Giulietta divisa per tre coppie (ogni Romeo con la sua Giulietta e viceversa). Beh, le Giuliette tutte brave, ma i due Romei hanno scordato tutta la parte, anche se solo inizialmente, e "c'han fatto fare na figura di merda" XD.
Io, invece, perdona la scarsa modestia, sono andato liscio come l'olio, e allora sì che mi sono sentito "realizzato":D!
Grazie di essere passato! Aspetto con ansia anche i tuoi articoli ;).