Il doppiaggio viene considerato come una branca della recitazione: certo non si recita in prima persona, non si affronta il terrore del pubblico, non si devono fare determinate mosse come al cinema, però bisogna essere molto bravi ed abili. Bisogna saper sfruttare la propria voce, cambiarla, quando è necessario, analizzare la mimica facciale del soggetto che si vuole doppiare, le sue espressioni, i suoi gesti. In poche parole, anche qui bisogna immedesimarsi nel personaggio: capirne i sentimenti, le gioie e i dolori.
Il doppiaggio è quel procedimento col quale nei prodotti audiovisivi si sostituisce la voce dell'attore, con quella del doppiatore. Il doppiaggio è utilizzato per adattare un film ad un'altra lingua, naturalmente diversa da quella madre.
Tuttavia ci sono dei casi in cui si ricorre al doppiaggio per una particolare esigenza del regista: se la voce dell'attore presenta inflessioni dialettali eccessive o non è adatta alla tipologia di personaggio che sta interpretando, allora le sue parti vengono doppiate dalla voce che il regista ritiene migliore per quel ruolo.
Per poter doppiare un' opera prima la si deve tradurre:
La traduzione di un'opera è un procedimento complicato e problematico, perché spesso è difficile conservare il senso esatto e lo stile della versione originale. Il doppiaggio non fa eccezione, anzi, un (buon) doppiaggio deve rispettare non solo il senso delle battute, ma anche il labiale dell'attore. Dato che è molto difficile che la traduzione più fedele abbia lo stesso numero di sillabe della frase originale, spesso il doppiatore la modifica per raggiungere un livello di sincronizzazione soddisfacente, sacrificando, però, una parte della fedeltà all'originale.
Il doppiaggio cancella le voci proprie degli attori: secondo alcuni, questo impedisce di apprezzare una buona parte dell'interpretazione originale, che non è fatta solo di gestualità e mimica, ma anche di pronuncia, timbro della voce, di intonazione e di tutte quelle sfumature che concorrono a caratterizzare il personaggio interpretato. Naturalmente, alcuni attori la cui recitazione sul fronte della voce non è eccelsa, possono venire "recuperati" dalla bravura del doppiatore, anch'esso attore. Comunque, secondo questa corrente di pensiero, il doppiaggio è accettabile solo se diretto o supervisionato dall'autore stesso del film, perché in questo caso ne conserva il pregio artistico.
Sottotitoli. Risolvono il problema?
Nell'ambito del grande (o del piccolo) schermo quella dei sottotitoli è solo un'opzione per i non udenti. Ma se si considera anche l'ambito videoludico ci accorgiamo che non è più così.
Molti videogiochi sono doppiati in italiano, ma molti altri no. Sto parlando dei prodotti che vengono fabbricati in Giappone che passano in America e che arrivano qui in Europa.
nessuno ha mai preso in considerazione l'idea di doppiarli in Italiano/Francese/Tedesco? A quanto pare no. Infatti li troviamo solo sottotitolati in italiano, ma l'audio è in inglese. Forse è meglio così, in un certo senso, il doppiaggio americano è ben fatto e con i sottitoli il giocatore deve fare uno sforzo minimo per capire la trama. D'altro canto, forse per alcuni può risultare sgradevole essere costretti a sorbirsi intere esperienze videoludiche in una lingua divesa dalla propria. Inoltre lo "spettatore" è costretto a distogliere lo sguardo dall'inquadratura per poter seguire il dialogo, facendo perdere spesso una parte anche consistente della visione.
Un esempio molto comune è quello dei Simpson, la famosissima sitcom animata creata dal fumettista Matt Groening e poi riadattata dalla FOX per essere programmata in televisione.
Il personaggio principale della serie è, ovviamente, Homer Simpson.
A doppiarlo c'è colui che viene considerato il migliore dei doppiatori comici italiani: Tonino Accolla.
Tonino Accolla ha la fortuna di avere una voce eccezzionale, secondo me, può essere modificata e riadattata a seconda delle esigenze del personaggio. Quella di Homer Simpson è sicuramente una delle sue interpretazioni migliori. Seguendo le puntate della serie (il cui doppiaggio è stato diretto dallo stesso Tonino Accolla) ci accorgiamo di come la voce di Homer possa cambiare radicalmente. Quando sbaglia ed esclama "DOH!" la sua voce è grave, molto profonda. Quando invece si mette a parlare di cibo, sbavando, magari, allora sembra quasi un pervertito XD. Quanod invece esclama il famosissimo "MITICO!" allora la voce è totalmente diversa da quella del "DOH!", è più acuta, stridula, in un certo senso.


Ma per renderci conto della differenza tra opera doppiata e opera originale abbiamo bisogno di un confronto più... pratico, ecco.
Ecco due trailer quasi identici del film dei Simpson, il primo è in italiano, mentre il secondo è in inglese. Tastate con mano la differenza!