giovedì 19 giugno 2008

Il doppiaggio ─ I pro e i contro.

Sono perfettamente consapevole che il doppiaggio c'entra poco e nulla con la recitazione di teatro. Il punto è che questo blog è stato creato per parlare della recitazione in generale, perciò La Voce nella Notte si sta prodigando per analizzarla sotto ogni suo aspetto :).

Il doppiaggio viene considerato come una branca della recitazione: certo non si recita in prima persona, non si affronta il terrore del pubblico, non si devono fare determinate mosse come al cinema, però bisogna essere molto bravi ed abili. Bisogna saper sfruttare la propria voce, cambiarla, quando è necessario, analizzare la mimica facciale del soggetto che si vuole doppiare, le sue espressioni, i suoi gesti. In poche parole, anche qui bisogna immedesimarsi nel personaggio: capirne i sentimenti, le gioie e i dolori.
Il doppiaggio è quel procedimento col quale nei prodotti audiovisivi si sostituisce la voce dell'attore, con quella del doppiatore. Il doppiaggio è utilizzato per adattare un film ad un'altra lingua, naturalmente diversa da quella madre.
Tuttavia ci sono dei casi in cui si ricorre al doppiaggio per una particolare esigenza del regista: se la voce dell'attore presenta inflessioni dialettali eccessive o non è adatta alla tipologia di personaggio che sta interpretando, allora le sue parti vengono doppiate dalla voce che il regista ritiene migliore per quel ruolo.

Per poter doppiare un' opera prima la si deve tradurre:

La traduzione di un'opera è un procedimento complicato e problematico, perché spesso è difficile conservare il senso esatto e lo stile della versione originale. Il doppiaggio non fa eccezione, anzi, un (buon) doppiaggio deve rispettare non solo il senso delle battute, ma anche il labiale dell'attore. Dato che è molto difficile che la traduzione più fedele abbia lo stesso numero di sillabe della frase originale, spesso il doppiatore la modifica per raggiungere un livello di sincronizzazione soddisfacente, sacrificando, però, una parte della fedeltà all'originale.
Il doppiaggio cancella le voci proprie degli attori: secondo alcuni, questo impedisce di apprezzare una buona parte dell'interpretazione originale, che non è fatta solo di gestualità e mimica, ma anche di pronuncia, timbro della voce, di intonazione e di tutte quelle sfumature che concorrono a caratterizzare il personaggio interpretato. Naturalmente, alcuni attori la cui recitazione sul fronte della voce non è eccelsa, possono venire "recuperati" dalla bravura del doppiatore, anch'esso attore. Comunque, secondo questa corrente di pensiero, il doppiaggio è accettabile solo se diretto o supervisionato dall'autore stesso del film, perché in questo caso ne conserva il pregio artistico.

Sottotitoli. Risolvono il problema?

Nell'ambito del grande (o del piccolo) schermo quella dei sottotitoli è solo un'opzione per i non udenti. Ma se si considera anche l'ambito videoludico ci accorgiamo che non è più così.
Molti videogiochi sono doppiati in italiano, ma molti altri no. Sto parlando dei prodotti che vengono fabbricati in Giappone che passano in America e che arrivano qui in Europa.
nessuno ha mai preso in considerazione l'idea di doppiarli in Italiano/Francese/Tedesco? A quanto pare no. Infatti li troviamo solo sottotitolati in italiano, ma l'audio è in inglese. Forse è meglio così, in un certo senso, il doppiaggio americano è ben fatto e con i sottitoli il giocatore deve fare uno sforzo minimo per capire la trama. D'altro canto, forse per alcuni può risultare sgradevole essere costretti a sorbirsi intere esperienze videoludiche in una lingua divesa dalla propria. Inoltre lo "spettatore" è costretto a distogliere lo sguardo dall'inquadratura per poter seguire il dialogo, facendo perdere spesso una parte anche consistente della visione.
Inoltre non è detto che i sottotitoli impongano meno vincoli alla traduzione rispetto al doppiaggio: talvolta, il traduttore può decidere di accorciare e riassumere le frasi per non affollare troppo lo schermo e velocizzare la lettura.

Il doppiaggio delle animazioni:
Prima di tutto occorre specificare che i cartoni giapponesi, i cosiddetti Anime, sono molto espressivi e per questo molti doppiatori si trovano meglio a lavorare su quelli occidentali.
Un esempio molto comune è quello dei Simpson, la famosissima sitcom animata creata dal fumettista Matt Groening e poi riadattata dalla FOX per essere programmata in televisione.
Il personaggio principale della serie è, ovviamente, Homer Simpson.
A doppiarlo c'è colui che viene considerato il migliore dei doppiatori comici italiani: Tonino Accolla.
Tonino Accolla ha la fortuna di avere una voce eccezzionale, secondo me, può essere modificata e riadattata a seconda delle esigenze del personaggio. Quella di Homer Simpson è sicuramente una delle sue interpretazioni migliori. Seguendo le puntate della serie (il cui doppiaggio è stato diretto dallo stesso Tonino Accolla) ci accorgiamo di come la voce di Homer possa cambiare radicalmente. Quando sbaglia ed esclama "DOH!" la sua voce è grave, molto profonda. Quando invece si mette a parlare di cibo, sbavando, magari, allora sembra quasi un pervertito XD. Quanod invece esclama il famosissimo "MITICO!" allora la voce è totalmente diversa da quella del "DOH!", è più acuta, stridula, in un certo senso.


Tonino Accolla.
Homer Simpson, un personaggio che non ha bisogno di presentazioni!


Ma per renderci conto della differenza tra opera doppiata e opera originale abbiamo bisogno di un confronto più... pratico, ecco.
Ecco due trailer quasi identici del film dei Simpson, il primo è in italiano, mentre il secondo è in inglese. Tastate con mano la differenza!


Il trailer italiano...

... e quello inglese!
Scoprirete che non è cambiato poi molto. Grazie della lettura! Alla prossima puntata!
Link utili:

martedì 17 giugno 2008

Sulla parodia.

Parliamo di un generere letterario molto particolare: la parodia.

La parodia può essere intesa come un acido: la si versa sulla superficie che si vuole corrodere e lasciamo che raggiunga il nucleo dell'opera o della storia di cui vogliamo occuparci e che lo divori. Al posto di esso rimane dunque uno scheletro, una specie di impalcatura vuota.
Per raggiungere tale scopo, la narrazione parodistica deve avere una conoscenza totale dell'oggetto su cui vuole agire. Deve sondarlo, perimetrarlo, esplorarlo in ogni suo aspetto, anche nei più piccoli.
Insomma, ci si deve creare una specie di Identikit.
Tale Identikit, però, non deve rimanere semplicemente fine a se stesso. Esso può aiutarci a scovare il punto dove si può "incidere" meglio e serve a comprendere la natura più profonda e oscura di esso.
Un esempio che abbiamo tutti quanti sotto gli occhi è Corrado Guzzanti.
Corrado Guzzanti è un attore ed un autore, in entrambi i casi straordinario.
Nel suo film Fascisti su Marte, immaginando una spedizione militare che intende colonizzare il pianeta rosso (che finalmente diventerà il pianeta nero XD), Guzzanti rimpolpa la nostra impalcatura, selezionando sistematicamente alcuni elementi del fascismo ed esasperandoli fino a renderli buffi e comici.
La dissezione chirurgica dei discorsi pubblici di Mussolini è un modo per approfondire meglio la storia del nostro paese e riflettere su di essa. La parodia ha dunque raggiunto il suo scopo: essa, infatti, è una narrazione di scoperta e conoscienza.

Corrado Guzzanti.


Un altro esempio è la parodia di Mike Buongiorno che Rosario Fiorello mette in atto nella celeberrima trasmissione radiofonica Viva Radio Due.
Sicuramente è una delle gag più comiche e divertenti degli ultimi anni. Ma perché è così divertente?.
Che cosa ha a che fare il Mike Buongiorno di Fiorello con quello reale? Apparentemente nulla. Il primo è collerico, odia i bambini, li tortura sadicamente, ed è uno stallone implacabile XD.
L'immagine del vero Mike Buongiorno è del tutto diversa: un gentlemen che rraramente alza i toni della voce e quasi mai si è sentito scadere nel torpiloquio.
Insomma sembrerebbe che la parodia di Fiorello si limiti a creare un Mike diametralmente opposto all'originale.
Non è così, invece.
Se fosse così non rideremmo tanto. Se i tratti della personalità di Mike Buongiorno che Fiorello tanto esaspera non fossero in già esistenti in lui (anche se in misura minore e quasi del tutto sopiti, ovviamente) non potremmo cogliere alcuna parentela tra l'originale e la parodia. Invece la parentela la cogliamo eccome: alcuni spettatori si spingno a dire che ormai il vero Mike Buongiorno e lo sciupafemmine che ascoltano alla radio.
Quindi quei tratti comuni esistono: Fiorello li ha saputi individuare, sotto la superficie, e anche noi, adesso che ce li hai messi sotto gli occhi, riusciamo a coglierli. Fiorello non fa altro che esasperare alcuni scatti d'impazienza in alcune puntate del quiz Genius trasformandole in furibonde ondate d'ira. Mike Buongiorno non è un ingenuo, infatti. É dotato di grande intelligenza. Un'intelligenza della quale egli, scaltro, si guarda bene dal fare sfoggio gratuito.Questo aspetto avrà certamente colpito anche Fiorello: c'era una contraddizione in quell'uomo, ingenuo per mestiere e furbo a telecamere spente. Era tempo di far esplodere tale contraddizione. Ecco che nasce la parodia.




Rosario Fiorello.



Mike Buongiorno. Allegria!


Dunque è questa la parodia: cioè la dissezione chirurgica e metodica degli elementi dell'immaginario collettivo dominante, volta al loro ridicolizzamento. Bisogna distorcerli a proprio piacimento per renderli comici e divertenti. É un'arma, in sostanza. Un'arma che può anche ridicolizzare il potere nel senso stretto del termine: potere politico o, peggio, dittatoriale.


Charlie Chaplin in una scena de "Il Grande Dittatore" (USA, 1940), film da lui diretto ed interpretato.

E, come sempre, alla prossima puntata!

sabato 14 giugno 2008

Rimosso.

*Rimosso*

Etciu'! Avvertenza:
Il seguente post, insieme ai commenti riguardanti esso, e' stato cancellato a causa di alcuni reclami.
Pertanto la sua visualizzazione non e' piu' possibile.
Grazie.

venerdì 13 giugno 2008

Orestiade di Eschilo. L'Agamennone. La Guardia.

L'Orestiade di Eschilo è una famoso poema che si divide in tre tragedie: Agamennone; Coefore; Eumenidi.

La trama è la seguente: La guerra fra greci e troiani è ormai finita(sapete benissimo chi ha vinto), Agamennone ritorna a casa e viene acclamato come un eroe al suo ritorno. Ma sua moglie, la regina Clitennestra, trama di ucciderlo per impossessarsi, insieme all'amante Eschilo, del suo regno.

Clitennestra ed Eschilo riescono nel loro intento, ma l'unico figlio maschio di Agamenonne, Oreste, ritorna ad Argo per vendicare il padre.

Per maggiori dettagli consultate pure Wikipedia.

Oggi analizzerò l'Agamennone. Precisamente quando il re di Argo deve fare ancora ritorno in Grecia, vittorioso.

Una guardia è rimasta nella casa degli Atridi da quando è iniziata la guerra; il suo compito è quello di avvistare il fuoco, cioè il segno della caduta di Troia.

Ecco qui il fatidico annedoto:


Guardia ─ "Dio, fa che finisca presto questa pena! Da anni e anni sto qui, senza pace, come un cane, in questo lettuccio della casa degli Atridi, ad aspettare. Conosco ormai tutti i segni delle stelle, specie di quelle che ritornao con l'estate e l'inverno, e in cui traspare, di fuoco, l'altor mondo. So tutto di loro, le nascite, i crepuscoli... E sono sempre qui: ad aspettare il segno della lampada, la fiammata che porti notizie da Troia, la parola vittoria!

La stessa angoscia che prova una donna quando cerca l'amore. Ah, mentre sto qui, in questo lettuccio bagnato di rugiada, che mi tiene, la notte, lontano dai miei, in questo lettucci che non conosce i sogni, se ho voglia di cantare, o di fischiettare , e così cercare, col canto, di vincere il sonno, invece piango: perché penso al destino di questa casa, alla sua gioia di un tempo. Ah, vedessi oggi la fine della mia pena, e splendesse il fuoco, segnale di gioia!"


Poi, casualmente, ecco che:


Un fuoco riverbera lontano.


Guardia ─ Evviva! Fuoco, che fai giorno della notte, un giorno di festa, nella città di Argo! Evviva, evviva! Corro a chiamre Clitennestra, perché si metta a gridare, alzandosi dal letto, rispondendo a quel fuoco con grida di gioia! Troa è vinta, lo dice quel segnale di fuoco! Io per primo aprirò, ballando, la festa! Il dado gettato dal mio sovrano ha vinto la sorte, e il mio lavoro sarà compensato mille volte! Che io possa, come rientrerà il mio sovrano, con la mia mano toccare la sua amata mano... Ma sarò muto, su tutto il resto, come una tomba... Che parlino questi muri, se possono: loro la sanno tutta, la verità! Io, per chi sa, parlo, per chi non sa, ho dimenticato... (entra nel palazzo).


Allora. Io ho visto tutta l'Orestiade di Eschilo al teatro greco di Siracusa in occasione del mio compleanno, e devo dire che, seppur microfonati, quegli attori sanno gridare.

L'interpretazione mi è piaciuta molto, anche se non ho capito perché il mio maestro continui a definirle "cagate pazzesche"... mah, m'informerò, mglio non contraddirlo, per ora.

Analizziamo il testo; nella prima parte dovete sembrare annoiat, ma al contempo esprimere la vostra angoscia e il vostro dolore (non vorrete mica che il pubblico si addormenti, vero?).

Esempio. (voce forte) Da anni e anni sto qui (pausa di mezzo secondo) senza pace (pausa di mezzo secondo) come un cane ecc.

Sostanzialmente è questo quello che si deve fare: manifestare bene il proprio dolore e la propria stanchezza.

Poi, all'improvviso, sgranate gli occhi; non riuscite a capacitarvi di ciò che state scorgendo da lontano. É fuoco! Ma non un semplice fuoco; ma il segnale che rappresenta la vostra salvezza e la vostra via di fuga da questo lavoro terribilmente noioso e logorante!

Quindi dovete esplodere urlando ancora più forte di prima.

Esempio: EVVIVA! FUOCO, CHE FAI GIORNO DELLA NOTTE, UN GIORNO DI FESTA, NELLA CITTA' DI ARGO! ecc.

Poi, però, quando inizia a dire "Ma sarò muto..." tornate seri, e calate leggermente la voce, come se doveste sussurare (fatevi sentire, però!).


Locandina dell'Orestiade di Eschilo. I prezzi del teatro Greco sono un po' da ladri, ma ne vale decisamente la pena :)!


Ok, cari aspiranti attori, per oggi è tutto. Tornerò a parlare dell'Orestiade nel prossimo post, dove introdurrò le Coefore.


E, come promesso, qualcosina per sciogliervi la lingua!
Scioglilingua:


Se l'arcivescovo di Costantinopoli si volesse arcivescovoscostantinopolizzare, vi arcivescovoscostaninopolizzereste anche voi per arcivescovoscostantinopolizzare lui?


Il Papa pesa e pesta il pepe a Pisa e Pisa pesa e pesta il pepe al Papa.


Trentatre trentini entrarono trotterellando in Trento tutti e trentatre trotterellando.


Chi troppo in alto sale cade sovente precipitevolissimevolemente.


Tre tozzi di pan secco in tre strette tasche stanno; in tre strette tasche stan tre tozzi di pan secco.


"C'è il questore in questura a quest'ora?" "No non c'è il questore in questura a quest'ora, perché se il questore fosse in questura a quest'ora sarebe questa la questura!"


Se la serva non ti serve, a che serve che ti serva di una serva che non serve? Serviti di una serva che serve, e se questa non ti serve...


Alla prossima puntata!


mercoledì 11 giugno 2008

Rubrica: Uno spazio per gli altri Nidi. Il Rifugio di Taotor.

Sono sempre di più i giovani scrittori in erba che decidono di aprire un blog dove discutere del più e del meno e pubblicare i loro racconti.
Perciò La Voce Nella Notte - pur essendo una pagina Web dedicata alla recitazione - parlerà anche di quei blog.
Oggi parliamo di un personaggio molto importante - almeno per me -, egli ha muscoli d'acciaio ed uno spaventoso QI. Sì, avete capito bene, sto parlando di Federico Russo "Taotor".
Ma cosa sappiamo veramente di questo losco individuo? Beh, lo staff della Voce si è occupato personalmente di raccogliere quante più possibili informazioni sull'oscuro passato del "Taotor", vediamo cosa sono riusciti a mettere insieme.
Egli inizia - almeno così si pensa - a farsi conoscere sul Web e crea un sito con altervista chiamato "Taotoria".


Immagine intestata di Taotoria in tutta la sua bellezza.

Perché Taotor?(copia e incolla da Taotoria).

Perché Taotor (o Tator; il nome completo è Taotor Andirabas) è il nome dell’unica divinità messapica che finora si conosce. E’ stato scoperto da non molto tempo, grazie alle iscrizioni messapiche trovate nella grotta di Roca (LE). Perché proprio una divinità messapica, allora? Perché io sono messapico! ^_^ Abito in Puglia, nel Salento (la Puglia in passato era divisa in Daunia, Peucetia e Messapia). D’accordo, scegliere il nome di una divinità non è una cosa da niente, ma si sa, noi scrittori siamo presuntuosi…

Io chi sono?(copia e incolla da Taotoria).

Quell’individuo dal sorriso ambiguo sono io.

Penso che i contenuti del sito bastino a mostrare chi sono. Sono nato nel ‘90, ho 16 anni, mi piace scrivere e leggere (non l’avevate intuito, eh? ;) ). Leggo di tutto, ma preferisco il fantasy, e apprezzo molto i romanzi storici e gli horror. Mi piace anche la storia, in particolare quella medievale.
Quando ascolto la musica, si tratta di classica, medievale, metal, celtica (gusti molto diversi, lo so!).
Sono cristiano, francescano, e amo l’Antico Testamento. Non provo una certa simpatia per gli atei - nonostante abbia molti amici che lo sono.
Aborro l’ostentazione (soprattutto quella americana) del lusso, della ricchezza e del sesso.
Mi piace l'arte romantica, e l'artista che preferisco è Caspar David Friedrich.

Ora penso che un'idea sul Taotor ve la siate fatta, no?
Beh, verso il Settembra 2007, ha un colpo di genio e crea un nuovo blog, ma su Google questa volta: Il Rifugio di Taotor :o.

Estratto Inaugurazione del Rifugio di Taotor.
Se Taotoria è il mio ufficio, quindi - quello con la scrivania buona, la lampada in ottone dalla campana verde e il tagliacarte in argento -, il Rifugio rappresenta un salotto - in una cascina sulle montagne, con rozzi tavoli e sedie in legno, le finestre che danno sul paesaggio, e un camino con la legna scoppiettante.

Una delle tante foto di Taotor esistenti sul Web. Non lo vedete il sorrisetto ambiguo, gli occhi maligni e l'amore per tutto ciò che è male? Io sì.

Il Rifugio è un bel blog e io lo rispetto veramente. Lo considero come un punto di vista e di riferimento, perché il primo blog che ho trovato dove non si dicono cazzate a palate 0.o!
Inoltre ho letto "In cammino con la strega" e mi ha preso davvero e non come altri racconti di giovani scrittori, che quando li leggi o muori di noia o ti senti quasi come se fossi costretto a leggerli (ma in modo negativo). Perciò spero vivamente di poter leggere qualcos'altro scritto di suo pugno :D!
I temi trattati da Taotor sono tutti eccellenti e a seguire il suo blog non ci si annoia mai! Quindi, questa specie di "recensione" gliela devo, in un certo senso, e non solo perché è stato il mio primo commentatore XD.
Diciamo le cose come stanno: Taotor è bravo. Un'ottima penna, piena di vivacità, anche se forse in alcuni tratti è un po' rozza, ma assolutamente piacevole. Come i binari di un treno per una carriera moolto promettente^^!

"Taotor, grazie di esistere" ha affermato il presidente del Consiglio, Berlusconi XD.

F. A. Q.
Frequently Asked Questions.
Ovvero.
Domande Poste di Frequente.

Oggi, tra le tante domande da voi poste, lo staff della Voce Nella Notte ha selezionato:

D: Ciao! Tutti dicono che il mio blog fa schifo; non c'è nemmeno un articolo. Me lo fai un post apposta per il mio sito? Eh? Eh? Eh?

R: No.

Riprenderò a parlare della recitazione con il prossimo post. Buona giornata a tutti!

Link utili:

Il Rifugio di Taotor.

Taotoriä.


lunedì 9 giugno 2008

Basi per recitare e F. A. Q.

Sono stato incoraggiato dai "numerosi" frequentatori del blog a pubblicare questo secondo articolo sulla recitazione.
"Ma a me secca!!! Il blog è mio e ci faccio quel cazzo che voglio!!!"

Questa sarebbe stata una risposta più che legittima (scherzo, scherzo), ma visto che questo è un blog dedicato alla recitazione e al teatro mi sembrava giusto, almeno per i primi 999 articoli (sì, avete letto bene XD), spiegare le regole base della dizione e dare qualche consiglio ai miei aspiranti attori per fare in modo che possano esprimere tutte le loro potenzialità sul palcoscenico.
Per prima cosa voglio vare qualche piccolo chiarimento: questo blog non ha nulla a che vedere col film di Patrick Stettner con Robin Williams e compagnia bella, quella è "Una voce nella notte", mentre la mia è "La voce nella notte".
Detto questo possiamo finalmente parlare della recitazione.
Come ho già specificato nel precedente post, è importantissimo che vi sentano tutti e quindi dovete URLARE! E cazzo!
Un esercizio utile per alzare la voce è questo:
Due persone si mettono in una stanza abbastanza spaziosa (ma va bene anche il giardino/cortiletto di casa), non fatelo in un luogo pubblico o per le strade della città se non volete essere presi per pazzi XD.
Allora, uno dei due si mette a camminare, facendo finta di essere assorto nei propri pensieri. L'altro dovrà stargli incollato e seguirlo come un'ombra e deve iniziare a dire una frase qualsiasi come ad esempio "Non posso vivere senza soldi". La prima volta deve semplicemente sussurarla (Non posso vivere senza soldi), poi la pronuncia più forte, come quando si parla normalmente.
Insomma, alla fine bisogna procedere aumentando sempre di più il tono di voce fino ad arrivare al gran finale; cioè quando si urla con tutto il fiato che si ha in corpo: "NON POSSO VIVERE SENZA SOLDI!" cercando di risultare il meno possibile arrabbiati.

N.B: Il tizio che cammina non dovrà minimamente dare peso al "barbone", deve solo continuare a camminare come se niente fosse. Terminata la prima fase ci si scambia i ruoli e il giochetto ricomincia. Semplice, vero?


Questo può essere un ottimo esercizio per imparare a graduare la nostra voce per ogni esigenza.


Animo! Per farsi sentire non serve mica il megafono, eh!


Per la dizione:
Tanto per chiarirci, stai buttando il tuo tempo a leggere questo articolo se te ne vai a mangiare una bella pizza con gli amici e per salutarli te ne esci con un bel "BUONASCERA".
Ricorda che il nostro alfabeto ha ben sette vocali:
a
e
é
i
o
ò

u

Niente da segnalare per a, i, u, ma abbiamo due tipi di "e" e due tipi di "o".
Sto parlando di vocali chiuse o aperte che si differiscono per il diverso accento e per la pronuncia.
Dunque abbiamo "e" aperta, che rimane così, ed "e" chiusa (é).
Stesso di scorso per la "o".
Le vocali chiuse vanno pronunciate come se avessero l' h davanti e quindi diciamo he ed ho.
"Amhore" la "o" è chiusa come potete ben vedere.
Tuttavia le eccezioni sono molte ed elencarle tutte risulterebbe impossibile e poi nemmeno il mio maestro le conosce tutte. Ehi, cos'è quella faccina triste? Mica vi abbandono così, lettori! Per ogni evenienza o dubbio c'è sempre il vocabolario! Lì le parole sono sciritte con tutti gli accenti giusti.
Quindi non Ammore ma Amhore(scritto amòre), il suono delle vocali chiuse deve essere più basso e più grave.



Consultare il vocabolario è facile e divertente! XD.

Per alcuni, come me, è facile parlare bene e senza inflessioni dialettali; è una cosa naturale. Perciò capita raramente di sbagliare la dizione e si può recitare essendo completamente digiuni riguardo le vocali chiuse e aperte. Mi spiace, ma non ho deciso io che l'italiano diventasse la lingua più difficile del mondo!
Altri, invece, saranno costretti ad usare sempre il dizionario e a segnare sul copione le pause e le vocali chiuse o aperte, almeno all'inizio: una volta aquisita l'esperienza necessaria se ne potrà fare tranquillamente a meno :].

Concludo inaugurando questa nuova rubrica chiamata F.A.Q.

Frequently Asked Questions.
Ovvero.
Domande Poste di Frequente.

Vediamo quali sono le domande poste più di frequente!
Oggi, tra le tante domande da voi poste, lo staff de La Voce Nella Notte ha selezionato:

D: Ciao amico attore! Anche a me piace recitare, però i critici dicono che faccio schifo, mia moglie è scappata con un afroamericano super dotato, la mia compagnia teatrale mi ha cacciato via e io sono stato sfrattato. Non hai pietà per me?

R: No.

Alla prossima puntata con qualcosina per sciogliervi la lingua, un paio di dialoghi e monologhi per i principianti e la temutissima improvvisazione ;)!

P.S: Proprio così, caro fan di Harry Potter. Il video non era il trailer dell'ultimo film. Sono contento che tu ci sia arrivato.


sabato 7 giugno 2008

Prova Aggiunta Video. Fan di Harry Potter, venite a frotte.

Chi ha mai detto che Harry Potter è un bravo ragazzo?